Carissimi, sono giorni strani… e questo ‘digiuno’ quaresimale dalla vita comunitaria, dalla fede celebrata e condivisa ci interpella a livelli molto profondi.
Il vescovo Erio insiste che possa essere, questa, un’occasione per riscoprire la dimensione domestica della fede. In molti mi hanno riferito di aver vissuto in famiglia, con il semplice sussidio arrivato via mail, la liturgia del giorno delle Ceneri. Forse per la prima volta, con qualche imbarazzo, tra le mura domestiche si è provato a pregare… vincendo quel senso del pudore che può essere superato con un piccolo sforzo.
Pensare alla propria casa (per chi vive solo), o alla propria famiglia, come ad uno spazio in cui Dio manifesta la sua Presenza è molto affascinante e credo sarebbe un vero guadagno se questa situazione, un po’ surreale, ci aiutasse ad averne maggiore consapevolezza.

Ora vi proponiamo una pratica devozionale tipica dei Venerdi di Quaresima: la via Crucis . È stata preparata dalla Commissione Laudato si per essere vissuta stasera in Chiesa e vi viene affidata in allegato. Sarebbe bello se, viste le circostanze, provassimo a sincronizzare le nostre vite e proporci STASERA, DALLE 21 ALLE 21,40, di collegarci spiritualmente e vivere in contemporanea, ciascuno nella propria casa, ma insieme questo momento di meditazione e di preghiera.

Pare che nemmeno domenica sarà possibile incontrarci. Forse verrà trasmessa dal Duomo una messa su una TV locale. Su questo ci aggiorneremo. Intanto cerchiamo di vivere bene questo venerdì di quaresima pensando al Signore e alla sua vita donata e magari a come renderci utile verso chi vive questi giorni con apprensione e sfiducia.
Buona Quaresima.

Don Massimo

Via crucis con i personaggi della Passione

La nostra vita è come una Via crucis, un cammino lungo il quale siamo chiamati ad assumere la croce come criterio delle nostre scelte. E su questa strada che è la vita si può stare in modi diversi. Chiediamo al Signore di saper riconoscere in quale stazione ci troviamo oggi, per decidere come proseguire il nostro cammino verso la risurrezione.

I STAZIONE – “Gesù è condannato a morte”

Ti adoriamo, o Cristo, e ti glorifichiamo.
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
Gesù si trovava a Betania, nella casa di Simone il lebbroso. Mentre era a tavola, giunse una donna che aveva un vaso di alabastro, pieno di profumo di puro nardo, di grande valore. Ella ruppe il vaso di alabastro e versò il profumo sul suo capo.
(Mc 14,3)

Breve pausa

Che cosa vuol dire amare veramente? Amiamo veramente quando smettiamo di fare i conti, amiamo veramente quando siamo disposti a non guadagnarci. Questa donna ci insegna che ama veramente solo chi è capace di sprecare. Come lei, anche noi a volte non siamo capaci di spiegare l’amore. L’amore si vive! E le parole, spesso, non sono in grado di esprimerlo. Un vasetto spaccato, profumo sprecato: questo gesto imita e anticipa quello che Gesù sta per compiere a Gerusalemme, salendo sulla croce: costato aperto, sangue versato.

INVOCAZIONE
Aiutaci, Signore, a spaccare quel vasetto prezioso in cui è contenuta la nostra vita. Aiutaci a capire che la vita marcisce se non è sprecata per qualcuno. Aiutaci a entrare nel silenzio dell’amore.

II STAZIONE – “Gesù è caricato della croce”

Ti adoriamo, o Cristo, e ti glorifichiamo.
Perchè con la tua santa croce hai redento il mondo.
Allora Giuda Iscariota, uno dei Dodici, si recò dai capi dei sacerdoti per consegnare loro Gesù. Quelli, all’udirlo, si rallegrarono e promisero di dargli del denaro. Ed egli cercava come consegnarlo al momento opportuno.
(
Mc 14,10-11)

Breve pausa

Perché Dio rimane in silenzio?
A volte ci capita di essere stanchi. Siamo stanchi persino di aspettare i tempi di Dio. Ci chiediamo perchè Dio non faccia giustizia, perchè non cambi le situazioni sbagliate, perchè le cose non vadano secondo le nostre attese. E quando siamo stanchi di aspettare, decidiamo come Giuda, di cercare noi stessi le nostre soluzioni. Così usciamo dal Cenacolo, usciamo cioè dal luogo della comunione con il Signore. Pensiamo di poter essere noi gli artefici della nostra vita e, invece, abbiamo cominciato a costruire strade di morte.

INVOCAZIONE
Aiutaci, Signore, a saper aspettare. Guarda la nostra stanchezza: la affidiamo a te. Accogli la nostra impazienza, la mettiamo nel tuo cuore. Ascolta il nostro lamento, confidiamo in te!

III STAZIONE – “Gesù cade la prima volta”

Ti adoriamo, o Cristo, e ti glorifichiamo.
Perchè con la tua santa croce hai redento il mondo.
Venuta la sera, egli arrivò con i Dodici. Ora, mentre erano a tavola e mangiavano, Gesù disse: “In verità io vi dico: uno di voi, colui che mangia con me, mi tradirà”. Cominciarono a rattristarsi e a dirgli, uno dopo l’altro: “Sono forse io?”
(Mc 14,17-19)

Breve pausa

Potrei essere anch’io il traditore?
Sono forse io, Signore, quello che non è più capace di perdonare? Sono forse io, Signore, quello che non si fida più di te? A volte mi rendo conto che, nonostante abbia passato tanto tempo conte te, sono sempre pronto a tradire. Mi rendo conto che, nonostante l’immagine, nonostante quello che mostro agli altri, spesso nel cuore ho la guerra. Alimento in me invidia e gelosia, nutro i miei pregiudizi e costruisco tribunali nella mia mente pronti a condannare senza pietà. Il pane che spezzi con me oggi ha il sapore dell’amarezza, l’amarezza di chi oggi fa fatica a guardarti negli occhi.

INVOCAZIONE
Signore, anch’io sono colui che potrebbe tradirti. Lo riconosco. Ho voglia di fuggire, di salvarmi la pelle. Aiutami a restare anche quando nel cuore scende la notte, aiutami a restare con te anche quando il dubbio abita la mia mente.

IV STAZIONE – “Gesù incontra sua madre”

Ti adoriamo, o Cristo, e ti glorifichiamo.
Perchè con la tua santa croce hai redento il mondo.
Pietro gli disse: “Anche se tutti si scandalizzeranno, io no!”. Gesù gli disse: “In verità io ti dico: proprio tu, oggi, questa notte, prima che due volte il gallo canti, tre volte mi rinnegherai”: Ma egli, con grande insistenza, diceva: “Anche se dovessi morire con te, io non ti rinnegherò”.
(Mc 14,29-31)

Breve pausa

Posso contare solo sulle mie forze?
La vita mi ha insegnato a cavarmela da solo. Ho dovuto pensare a me stesso. Nei momenti difficili mi sono trovato da solo. E così ho pensato, senza accorgermene, che potessi fare a meno anche di te, Signore. Ho cominciato a credere che anche seguire te dipendesse solo dalle mie forze. E invece davanti al dolore e alla paura mi sono ritrovato debole. Ho visto la mia fragilità e sono fuggito.

INVOCAZIONE
Sollevaci, Signore, perchè potremmo rimanere schiacciati sotto il peso del nostro tradimento. Guarisci l’immagine di noi stessi che è andata in frantumi quando abbiamo scoperto i nostri limiti. Donaci l’umiltà di riconoscere che senza di te siamo perduti.

V STAZIONE – “Gesù è aiutato dal Cireneo”

Ti adoriamo, o Cristo, e ti glorifichiamo.
Perchè con la tua santa croce hai redento il mondo.
Giunsero a un podere chiamato Getsemani, ed egli disse ai suoi discepoli: “Sedetevi qui, mentre i prego”. Prese con sè Pietro, Giacomo e Giovanni e cominciò a sentire paura e angoscia. Disse loro: “La mia anima è triste fino alla morte. Restate qui e vegliate”.
(Mc 14,32-34)

Breve pausa

Che cosa appesantisce il mio cuore?
Nella vita abbiamo bisogno di vegliare, di tenere gli occhi aperti, di vigilare. La tentazione è in agguato e aspetta di sorprenderci nei nostri momenti di stanchezza. E’ la tentazione di pensare solo a noi stessi, la tentazione di non fidarci di nessuno, nemmeno di Dio, la tentazione di giudicare e di sentirci giudicati. C’è una logica del mondo che ci travolge: ci fa credere che stiamo conquistando la nostra vita e invece ci porta a sciupare la vita, senza arrivare mai da nessun parte. Pregare e vegliare vuol dire rimanere nella relazione con il Padre, riconoscere che in lui tutto ritrova senso.

INVOCAZIONE
Aiutaci, Signore, a rimanere svegli. Tutti attraversiamo momenti di stanchezza e di scoraggiamento. Aiutaci a mantenere accesa la nostra lampada e, anche se qualche volta si spegnerà, resta con noi e aiutaci a riaccenderla.

VI STAZIONE – “La Veronica asciuga il volto di Gesù”

Ti adoriamo, o Cristo, e ti glorifichiamo.
Perchè con la tua santa croce hai redento il mondo.
Allora tutti lo abbandonarono e fuggirono. Lo seguiva però un ragazzo, che aveva addosso soltanto un lenzuolo, e lo afferrarono. Ma egli, lasciato cadere il lenzuolo, fuggì via nudo.
(Mc 14,50-52)

Breve pausa

C’è qualcuno su cui posso contare?
Anche Gesù sperimenta il fallimento della relazione: proprio quelli che hanno camminato con lui, quelli che lo hanno ascoltato e ammirato, proprio quelli che hanno mangiato con lui nel momento della prova fuggono via e lo abbandonano. Anche noi sperimentiamo il fallimento delle nostre relazioni, quando proprio coloro su cui abbiamo puntato, coloro nei quali abbiamo creduto ci abbandonano nei momenti più difficili. C’è però una speranza che si accende: la vita continua e nessuno può fermarla, proprio come questo fanciullo che nessuno riesce a trattenere. C’è una vita che va avanti e che non si lascia catturare dalle logiche del mondo.

INVOCAZIONE
Aiutaci, Signore, nei momenti bui a non cedere alla disperazione. Accendi in noi la speranza, donaci di saper vedere il piccolo germoglio che spunta nella notte della nostra vita. Consolaci con la tua dolce e umile presenza.

VII STAZIONE – “Gesù cade la seconda volta”

Ti adoriamo, o Cristo, e ti glorifichiamo.
Perchè con la tua santa croce hai redento il mondo.
Allora il sommo sacerdote, stracciandosi le vesti, disse: “Che bisogno abbiamo ancora di testimoni? Avete udito la bestemmia; che ve ne pare?”. Tutti sentenziarono che era reo di morte. Alcuni si misero a sputargli addosso, a bendargli il volto, a percuoterlo e a dirgli: “Fa’ il profeta!”. E i servi lo schiaffeggiavano.
(Mc 14,63-65)

Breve pausa

Perchè dovrei abbandonare le mie sicurezze?
Non sopportiamo chi ci mette in discussione, allontaniamo da noi chi la pensa in modo diverso, chi ci mette in crisi con i suoi giudizi. Vogliamo restare aggrappati alle nostre sicurezze, proprio come il sommo sacerdote: Gesù è una minaccia al suo modo di pensare. Il sommo sacerdote è l’immagine di quei rituali che si perpetuano nelle nostre comunità, nei gruppi, negli ambienti di lavoro. E’ l’immagine di ciò che viene ritenuto intoccabile e che non ci fa andare avanti nella vita.

INVOCAZIONE
Donaci, Signore, la libertà di interrogarci, la disponibilità di ascoltare chi la pensa in modo diverso da noi, donaci l’umiltà di cambiare. Non permettere, Signore, che continuiamo a vivere nella triste rigidità dei nostri schemi. Donaci di lasciarci mettere in crisi da te.

VIII STAZIONE – “Gesù incontra le pie donne”

Ti adoriamo, o Cristo, e ti glorifichiamo.
Perchè con la tua santa croce hai redento il mondo.
Poco dopo i presenti dicevano di nuovo a Pietro: “E’ vero, tu certo sei uno di loro; infatti sei Galileo”. Ma egli cominciò a imprecare e a giurare: “Non conosco quest’uomo di cui parlate”. E subito, per la seconda volta, un gallo cantò. E Pietro si ricordò della parola che Gesù gli aveva detto: “Prima che due volte il gallo canti, tre volte mi rinnegherai”. E scoppiò in pianto.
(Mc 14,-70-72)

Breve pausa

Dove trovo il coraggio per vedere chi sono veramente?
È quando si tratta di rischiare, quando c’è la possibilità di perdere, quando non possiamo controllare tutto quello che c’è in gioco, è allora che veniamo fuori per quello che siamo. E’ in quei momenti di fatica che si capisce come abbiamo amato. Poi la realtà ci travolge, ci rendiamo conto del nostro limite e del nostro peccato. E allora finalmente il cuore si scioglie. Ed è lì che finalmente possiamo riconoscere e accogliere quello che siamo veramente.

INVOCAZIONE
Perdonaci, Signore, per tutte le volte che abbiamo fatto finta di non conoscerti, per tutte le volte che abbiamo voluto tenerti lontano dalla nostra vita. Ti chiediamo il dono delle lacrime, quelle lacrime che purificano il nostro sguardo e ci aiutano a vederci così come siamo.

IX STAZIONE – “Gesù cade la terza volta”

Ti adoriamo, o Cristo, e ti glorifichiamo.
Perchè con la tua santa croce hai redento il mondo.
Pilato gli domandò: “Tu sei il re dei Giudei?”. Ed egli rispose: “Tu lo dici”. I capi dei sacerdoti lo accusavano di molte cose. Pilato lo interrogò di nuovo dicendo: “Non rispondi nulla? Vedi di quante cose ti accusano!”. Ma Gesù non rispose più nulla, tanto che Pilato rimase stupito.
(Mc 15,2-5)

Breve pausa

Come si fa a decidere? Capita sempre più spesso di vedere persone ossessionate dalla propria immagine. Vogliamo salvare le apparenze. Siamo un po’ tutti preoccupati di come gli altri ci vedono. Siamo diventati schiavi delle aspettative degli altri. Facciamo fatica a decidere perchè abbiamo paura di deludere, non vogliamo correre il rischio di sbagliare. E allora restiamo nell’immobilità o cerchiamo di accontentare il più forte. Facciamo proprio fatica a crescere nella libertà delle nostre decisioni.

INVOCAZIONE
Aiutaci, Signore, a non trascurare i nostri impegni, aiutaci a non rinunciare per paura alle nostre responsabilità. Donaci il coraggio di correre il rischio di scelte impegnative, ma autentiche e vere. In particolare ti preghiamo per coloro che hanno ruoli di responsabilità nella società civile e nella Chiesa.

X STAZIONE – “Gesù è spogliato dalle vesti”

Ti adoriamo, o Cristo, e ti glorifichiamo.
Perchè con la tua santa croce hai redento il mondo.
Pilato disse loro di nuovo: “Che cosa volete dunque che io faccia di quello che voi chiamate il re dei Giudei?”. Ed essi di nuovo gridarono: “Crocifiggilo!”. Pilato diceva loro: “Che male ha fatto?”. Ma essi gridarono più forte: “Crocifiggilo!”. Pilato, volendo dare soddisfazione alla folla, rimise in libertà per loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perchè fosse crocifisso.
(Mc 15,12-15)

Breve pausa

Che cosa si può fare davanti all’ingiustizia?
Nella vita ho imparato che sono sempre i più deboli a fare le spese degli errori dei potenti. L’umile è calpestato, chi non grida è dimenticato. Viviamo in una cultura in cui Barabba è sempre quello che viene liberato. Barabba è il trofeo di chi inganna gli altri, il successo di chi cerca solo i propri interessi. Da allora in poi quell’ingiustizia torna a ripetersi e noi non siamo altro che merce di chi fa i proprio interessi sulla nostra pelle. Gesù è l’innocente merce di scambio, condannato nelle trattative segrete dei politici che usano il grido cieco della folla. Ancora oggi, in quei momenti, sembra che i violenti continuino a vincere e che per il debole non ci sia speranza.

INVOCAZIONE
Ti preghiamo, Signore, per tutti gli innocenti ingiustamente condannati. Ti preghiamo per coloro che sopportano il peso delle scelte disoneste della politica. Continua a costruire, Signore, silenziosi percorsi di verità. Noi aspetteremo, confidando nella tua giustizia.

XI STAZIONE – “Gesù è crocifisso”

Ti adoriamo, o Cristo, e ti glorifichiamo.
Perchè con la tua santa croce hai redento il mondo.
Quelli che passavano di là lo insultavano, scuotendo il capo e dicendo: “Ehi, tu che distruggi il tempio e lo ricostruisci in tre giorni, salva te stesso scendendo dalla croce!”. Così anche i capi dei sacerdoti, con gli scribi, fra loro si facevano beffe di lui e dicevano: “Ha salvato altri e non può salvare se stesso! Il Cristo, il re d’Israele, scenda ora dalla croce, perchè vediamo e crediamo!”
(Mc 15,29-32)

Breve pausa

Perchè non dovrei pensare a salvare prima di tutto me stesso?
“Ho lottato, Signore, ho resistito, ma adesso sono stanco”. E’ il grido che si leva da tante persone provate in tanti modi e che non riescono più a sopportare il peso della croce. Sono le persone ammalate o quelle che accompagnano la malattia di una persona cara. E’ il lamento di chi si sente tradito, sconfitto o deluso. E’ il lamento di chi non riesce a dare un futuro ai propri figli. E, proprio quando siamo stanchi, la tentazione ritorna nei modi più subdoli e striscianti: approfitta della nostra fame, gioca sulla nostra debolezza, accarezza il nostro orgoglio, ci propone di pensare prima di tutto a noi stessi.

INVOCAZIONE
Ascolta, Signore, il grido dei poveri della Terra. Guarda la nostra debolezza e vieni in nostro aiuto. Anche tu hai sperimentato la crudeltà della tentazione che approfitta dei momenti in cui non abbiamo più speranza. Ridona vigore al nostro cuore e non permettere che siamo separati da te.

XII STAZIONE – “Gesù muore sulla croce”

Ti adoriamo, o Cristo, e ti glorifichiamo.
Perchè con la tua santa croce hai redento il mondo.
Ma Gesù, dando un forte grido, spirò. Il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo. Il centurione, che si trovava di fronte a lui, avendolo visto spirare in quel modo, disse: “Davvero quest’uomo era Figlio di Dio!”.
(Mc 15,37-39)

Breve pausa

Che cosa sta succedendo dentro di me?
Ci sono situazioni della vita che creano dentro di noi un terremoto. Ci mettono sottosopra. A volte sono circostanze dolorose, ma hanno la potenza di cambiare qualcosa dentro di noi. E noi stessi rimaniamo meravigliati di come la nostra vita possa trasformarsi. La morte di Gesù è l’evento che cambia la nostra storia. Tante volte ci ritroviamo davanti a quella croce che sconvolge l’esistenza: quando incontriamo il dolore innocente, quando incrociamo il pianto di una madre, quando ci ritroviamo impotenti davanti alla malattia. Da quel terremoto la vita può sempre ricominciare in modo nuovo.

INVOCAZIONE
Donaci, Signore, di non rimanere indifferenti davanti al dolore. Donaci il coraggio di metterci a cercare; accendi in noi il desiderio di capire con il cuore, in modo sempre più profondo, qual è il vero senso della nostra vita.

XIII STAZIONE – “Gesù è deposto dalla croce”

Ti adoriamo, o Cristo, e ti glorifichiamo.
Perchè con la tua santa croce hai redento il mondo.
Vi erano anche alcune donne, che osservavano da lontano, tra le quali Maria di Magdala, Maria madre di Giacomo, il minore e di Ioses, e Salome, le quali, quando era in Galilea, lo seguivano e lo servivano, e molte altre che erano salite con lui a Gerusalemme.
(Mc 15,40-41)

Breve pausa

Che cosa vedrei intorno a me se provassi a guardare?
Il nostro sguardo spesso è superficiale. Non ci accorgiamo più di quello che avviene intorno a noi, forse perchè siamo troppo ripiegati su noi stessi, sul nostro egoismo; restiamo chiusi nel nostro interesse, indifferenti. Nel Vangelo è sempre lo sguardo sensibile delle donne che osserva e comprende quello che sta avvenendo. Esse non sono fuggite come i discepoli: sono rimaste. Sanno aspettare. E intanto guardano, cercando di raccogliere i segni, di mettere insieme i pezzi. Proprio come Maria, che conservava tutto nel cuore. Le donne hanno la pazienza del discernimento.

INVOCAZIONE
Aiutaci, Maria, a non scappare ma a rimanere con te ai piedi della croce. Donaci la sapienza del cuore, la capacità di aspettare e discernere. Aiutaci a non avere la fretta che distrugge, ma a saper attendere i tempi della vita.

XIV STAZIONE – “Gesù è deposto nel sepolcro”

Ti adoriamo, o Cristo, e ti glorifichiamo.
Perchè con la tua santa croce hai redento il mondo.
Informato dal centurione, (Pilato) concesse la salma a Giuseppe (d’Arimatea). Egli allora, comprato un lenzuolo, lo depose dalla croce, lo avvolse con il lenzuolo e lo mise in un sepolcro scavato nella roccia. Poi fece rotolare una pietra all’entrata del sepolcro.
(Mc 15,45-46)

Breve pausa

Perchè non riesco più a sperare?
Si può essere cristiani senza speranza? A volte viviamo la nostra fede in maniera molto meticolosa, non ci facciamo mancare niente, ma il cuore è spento. Come Giuseppe d’Arimatea, facciamo tutto quello che si deve fare, perfino con coraggio, ma non crediamo più che qualcosa possa davvero cambiare nella nostra vita. Abbiamo smesso di sperare. La vita ci ha rotolato addosso la sua pietra; a volte ci siamo messi noi stessi sopra le spalle un masso pesante. E alla fine ci siamo convinti che per noi non c’è nessuna possibilità di ricominciare.

INVOCAZIONE
Ti affidiamo, Signore, tutte le persone che hanno smesso di sperare, le persone rassegnate, quelle che fanno fatica a credere, ma non hanno neppure il coraggio di dirlo a se stesse. Ti affidiamo i cristiani che hanno trasformato la fede in un impegno, in un affare, in un’occasione per mettersi a posto la coscienza, ma non vedono più la speranza, perchè non credono più che tu puoi cambiare veramente la loro vita.

Per concludere

In quale stazione ci siamo fermati? Dove ci troviamo in questo momento della nostra vita? Proviamo a scoprire dove siamo, perchè solo così potremo ripartire verso l’alba di un nuovo giorno.

E tu, Maria,
umile pellegrina
dietro alla croce del tuo Figlio,
stella sulla strada del Calvario,
amore paziente,
aiutaci a non fuggire davanti al dolore,
ma a saper attendere
la luce che ritorna,
il volto del tuo Figlio
che illumina le tenebre di questo mondo.

Amen.